Un addio spezzacuore
Manco da un sacco di tempo, ma è stato un anno molto mooolto mooooolto complicato: tutte le case viste, scelte e perse e i problemi della “cucciola” che pian piano l’hanno portata via.
Ma iniziamo con le buone notizie: abbiamo comprato casa, certo non è come la volevamo, ma ci è sembrato un buon compromesso per iniziare, per fare quel primo passo verso la vita nella natura che desideriamo, ma avrò modo di raccontarti meglio questa parte.
Oggi volevo scriverti per parlarti dell’addio che abbiamo dovuto dare alla piccola di casa.
Tra pochi giorni sarebbe arrivata a 16 anni e mezzo, ma aveva deciso che le bastavano i 16 già compiuti.
Nell’ultimo anno e mezzo l’abbiamo vista pian piano spegnersi, la demenza senile l’aveva cambiata totalmente, non era più lei già da un po’, ma averla accanto, coccolarla, occuparsi di lei, faceva la differenza, certo l’impegno era totale, fortuna che lavoriamo da casa perché non avremmo potuto lasciarla sola un minuto.
Una decina di giorni prima aveva deciso che mangiare non era più necessario, sembrava non pensasse ad altro tutto il giorno, poi stop, rifiuto totale e abbiamo capito.
Abbiamo passato giorni a girarci intorno, a piangere, a cercare alternative, ma niente cambiava, lei ci stava chiedendo di capirla e noi l’abbiamo fatto.
Però siamo stati con lei fino all’ultimo, l’ho tenuta in braccio fino a quando ho sentito il suo cuoricino smettere di battere, Lui era per terra accanto a me a guardarla negli occhi e a coccolarla, perchè sentisse tutto l’amore che provavamo per lei, perchè non si sentisse sola neanche un secondo… è stato straziante.
Avrei tanto voluto trovassimo prima la casa nel verde perché se la godesse un po’, prendere una sorellina per lei che la tormentasse e a cui insegnasse come prendersi gioco di noi, lei che era non la regina ma l’imperatrice di casa, col suo fare aristocratico, che la faceva assomigliare molto più a un gatto che a un cane, ma così non è andata.
So che per loro non è tanto importante il contorno, che forse in un’altra casa non avrebbe fatto troppa differenza, che per loro conta solo l’attenzione che puoi dedicargli, cerco di pensare a questo.
Io, che evidentemente soffro di masochismo non troppo celato, mi sono andata a riguardare le scene finali di Io e Marley, giusto per piangere ancora un po’, ma almeno mi sono sentita di non essere la sola a provare tanto dolore per “solo un cane”, che non è mai solo un cane, è un membro della famiglia a tutti gli effetti, che dipende da te in tutto e si affida completamente alle tue cure, è un onore avere un essere così puro accanto.
Ogni giorno togliamo un pezzetto di lei per casa, so che salteranno fuori peli suoi anche tra mesi, spero che a quel punto riuscirò a sorridere soltanto, per ora ci sono ancora tante lacrime nel mezzo, ma parliamo sempre “con la sua voce” (l’abbiamo sempre doppiata e ora è un po’ come averla con noi), ogni tanto sorridiamo, ma il dolore è ancora intenso.
La sogno praticamente tutte le notti, per esempio stanotte l’ho sognata che faceva la pipì sulla moquette in casa di qualcuno, riesce comunque a farmi ancora sorridere, anche se con gli occhi lucidi.
La prossima settimana dovrebbero restituirci le ceneri, non so se nella casa provvisoria che abbiamo comprato (dobbiamo fare dei lavoretti, ma in primavera dovremmo riuscire a trasferirci) o nella prossima e spero definitiva, ma pianteremo una pianta dove sarà lei.
Mi piacerebbe una Dicentra, hai presente? Quella con quei magici fiori a forma di cuore, devo informarmi se è una pianta adatta a dove abiteremo, ti farò sapere.
Io oggi mi sono andata a rivedere un video di qualche mese fa di Angelo Vaira, che parlava proprio degli addii ai nostri animali domestici, te lo lascio qua dovesse mai servirti.
Spero di non mancare di nuovo per così tanto tempo, ma per il momento mi fermo qua, spero di essere più positiva la prossima volta che rispunterò.